domenica 9 giugno 2013

Versailles

Versailles nei nostri itinerari turistici non poteva mancare. E non dovrebbe farsela mancare nessuno che mette piede in Francia, chilometri permettendo.  A mio gusto, non è il castello ad essere affascinante, ma l’immensità del parco che si snoda in ogni direzione per ampi spazi. La scena è tutta dedicata al verde, ai colori dei fiori, alle forme insolite delle siepi, alle aiuole che tessono sul terreno una texture che pare broccato.
Soltanto camminare nel parco ti fa sentire regale, appartenente a una realtà antica, che continua a vivere nelle mura e negli alberi senza i suoi veri protagonisti. Appena varcate le soglie d’oro, il luogo ti porta indietro nel tempo, facendoti rivivere i secoli di nobiltà francese, rinchiusa in quella prigione di lusso e sfarzi, di boschi e viali ombreggiati dalle betulle. Così è Versailles, ferma nella sua epoca, porta tutti i turisti con sé. Ma nessuno pensa mai alla ghigliottina, tutti pensano alla bellezza di quei luoghi; Tutti pensano : “ Marie Antoinette ha camminato su questo pavimento, e ora ci sto camminando anche io” .


 Questa è la storia di come, per un giorno, mi sono sentita Delfina di Francia.

Io e il mio Delfino, abbiamo deciso di affittare una bicicletta per poter girare al meglio il parco, che è davvero infinito. In questo modo siamo riusciti a vederlo praticamente tutto, e anche a sostare per il nostro pic-nic sulle sponde del Grand Canal.   Non ci sono parole per esprimere tale bellezza, al contrario, un magnifico silenzio è la descrizione adatta della reggia.
 Un silenzio sospeso, proprio come la reggia che rimane librata, a mezz’aria, nel suo tempo.



Grazie alla magia di Versailles, il nostro pic-nic è stato un piccolo sogno.
Da bravi risparmiatori lo avevamo previsto sin dalla mattina, infatti non abbiamo comprato nulla nei chioschi attrezzati della reggia, non vi sto neanche a dire i prezzi.  A fornire il nostro pranzetto, infatti, è stata la nostra Boulangerie di fiducia.  Che invenzione fantastica le boulangerie. Forniscono le colazioni più burrose e cioccolatose che esistano, baguettoni ripieni, pane sempre fresco, quiche e dolcetti vari, il tutto a prezzi onesti.

Ma tornando all'incantesimo chiamato Versailles; c'è una parte, che non tutti i turisti riescono a raggiungere, perchè è parecchio lontana dal castello, quasi tutti si fermano al canale artificiale; ma i più curiosi, arrivano al Grand e le Petite Triannon. Se davvero volete essere affascinati, le vere scintille le produce "l'Hameau de la Reine" il borgo della regina. Luogo fatto commissionare da Maria Antonietta, che voleva a tutti i costi sfuggire da quella realtà nobiliare, che opprimeva il suo spirito. Grazie alla tranquillità e alle semplicità campestre, l'hameau, è capace di far dimenticare qualsiasi problema. Le casette, la fattoria, il laghetto ti accarezzano, ti abbracciano, ti tranquillizzano.  

semplicemente meraviglioso.

Lil.J

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