lunedì 10 febbraio 2014

La palla è il crocifisso del calciofilo.

L'altra settimana sono andata per la prima volta allo stadio, e devo ammettere che ogni gradino salito era come una nuova tappa di emozioni. 
L’atmosfera è viva e frizzante. 
Inoltre ho scoperto che lo stadio porta con sé tutta una serie di fattori di cui non ero a conoscenza come i gruppi di amici che si ritrovano esclusivamente per la partita, tutti seduti sempre agli stessi posti ( perché la scaramanzia è parte integrante dello stadio) e che ti chiedono ripetutamente di scambiare i posti perché il “bigliettaio non j’a dato er posto che j’aveva chiesto”;  oppure una serie di parole, quelle che io definirò le parole calde dello stadio, che sono sempre le stesse e che chiunque anche i verginelli da stadio, possono usare quando e come vogliono, perché sono parole dette così, anche un po’ a caso, ma che danno un tono vivace all'atmosfera ed esprimono a volte il risentimento e la mestizia di certi avvenimenti, a volte invece la felicità e la gioia di un azione calcistica.
Bene o male le frasi sono sempre le stesse e molto gettonate, ovviamente per i più creativi stadio-calcio-dipendenti ci sono sfumature diverse delle stesse frasi; sono pronta a scommettere che a Firenze ci diano giù di creatività, si sa che i toscani sono estremamente originali.
Cosa dire sull'evento stadio?  La definirei un esperienza unica, anche se devo ammettere che mi sono distratta moltissimo dalla partita perché era quasi più interessante guardarmi intorno, osservare le persone ( quasi tutti folli, compresa me) osservare la curva a pochi metri da me, che pare fatta di un unico grande polmone mai stanco di cantare ( o sventolare quelle enormi bandiere che poretto quello a cui gli tocca) e le luci forti, accecanti, i fumi colorati…lo stadio è magico folklore.

Dovrebbero fare un studio antropologico sugli stadio-frequentatori-romani che sono unici nel loro genere, la crème de la crème della romanità più forte, spesso romanisti sfegatati che non c’hanno un cecio, ma i soldi da parte per vedersi la partita ce li hanno sempre, è questo che rende lo stadio un vero e proprio culto.
La religione calcio esiste, eccome se esiste e non è poi tanto differente dalle altre religioni. 
Basti pensare all'idolo calcistico, di cui ogni vero fedele ha un “santino”;  l’eroe della squadra, diviene un vero e proprio Dio sul manto erboso, acclamato e celebrato su ogni seggiola dello stadio, su ogni poltrona e ogni divano. 
I fedeli si riuniscono una ( o più volte ) a settimana nel tempio sacro: lo stadio. 
I credenti si riuniscono in piccole cerchie, per vedere le partite in trasferta. 
La fede calcio è una grande unione, essa si dirama in tante più piccole religioni, una per ogni squadra.
Purtroppo però porta con sè anche molta discriminazione. 
Che religione sarebbe se non ci fosse discriminazione? 
La religione calcio è estremamente interessante perché non ha niente di più ne di meno di una qualsiasi religione; la palla che va in rete è il simbolo di un appagamento e di una felicità temporanea che da credito alla religione stessa attraverso il compiacimento del fedele; la palla è il crocifisso del calciofilo. 


http://www.youtube.com/watch?v=pTpDGepW1CE&feature=youtu.be