Avere così tanto da scrivere e non sapere da dove
cominciare. Ho la mente carica, pronta ad esplodere.
Assistere agli spettacoli della Donazione della Santa Spina
di Montone, è sublime. Una settimana colma di amore per il proprio rione,
teatro e rievocazioni medievali.
La mia mente è pronta
per sparare il primo colpo, il proiettile di stasera colpisce fino in fondo il
cuore di coloro che amano il teatro. Il
mio respiro teso a metà polmone, lo devo ad “Essentia”, lo spettacolo del rione
porta del borgo.
Alle porte del chiostro ti accolgono la musica, preludio
allo spettacolo, con i suoi ritmi profondi che riempie lo stomaco, e le
fiammelle delle fiaccole accese che si muovono secondo il vento e il ritmo
musicale.
Un percorso quasi purificatorio, che ti porta al centro, di quello
che di lì a pochi secondi diventerà un micro universo.
Una
volta espiate tutte le colpe, gli spettatori sono ansiosi di guardare la scena, si è pronti per assistere allo spettacolo, la
storia di Braccio Fortebracci, scandita dal movimento delle stelle, e dalla posizione astrologica della terra nei
momenti decisivi del Fortebraccio.
Nel chiostro del
borgo vecchio, intorno al pozzo, il pubblico ruota per mirare lo spettacolo, ogni
lato è un palcoscenico, ogni palcoscenico viene calpestato da un elemento naturale.
Ho
visto calcare il palco all'Acqua, alla Terra, poi al Fuoco ed infine l’Aria.
Gli elementi naturali accompagnavano Braccio
nel suo percorso, con le rispettive ombre, le relative luci e i riguardanti
suoni.
360 gradi di emozioni da mozzare il fiato.
360 gradi di puro teatro.
Le luci colorate, ognuna rappresentante un elemento
particolare, s’incrociavano con le volti a crociera, sfumando le une con le altre: l’azzurro con l’arancio, poi il rosso ed infine l’argento. Generavano ombre superbe,
sconvolgevano la vista ed il cuore. Gli elementi si sentono, si vivono e si conoscono.
Uno spettacolo mistico, che ti trascina
indietro, nella storia di Montone, affianco alla sua figura storica.
Lo
spettatore è al centro di quel microcosmo, che ruota per accompagnare il
protagonista lungo la sua vita, insieme agli elementi naturali che ci fanno assistere alla sua nascita, alle sue battaglie, alle sue sconfitte ed infine alla sua dipartita.
“ Cielo e terra si compongono e prendono forma dai vitali
elementi che generano specie, tipi e differenze. L’acqua, la terra, il fuoco e
l’aria, diversamente amalgamati, dominano il creato e pur le stelle e segni che
foggiano la vita e lo destino umano…”
L’acqua era donna, saggia ed altezzosa, come lo è l’acqua
che sa di essere sia trasparente che torbida. Cancro, scorpione e pesci sono
l’inizio della storia, rappresentano la
nascita del capitano di ventura Braccio Fortebracci, siamo nel 1368, siamo nel primo giorno del mese di
luglio.
La terra era una donna- albero, maestosa, alta, nobile, donna radicata in sé stessa; creata da mille
rami, che con le ombre parevano moltiplicarsi. 4 Maggio 1416 Toro, Vergine e capricorno accompagnano
il capitano Braccio, in una delle sue vittorie, la conquista della città di
Perugia, sua città natale.
D’improvviso, la musica e le luci cambiano, si fanno
sconvolgenti ed agitate, la calma dell’acqua e della terra si trasforma in
burrasca inquieta, scandita dal movimento di corpi impiccati.
10 Agosto 1419
appaiono Leone ariete e sagittario ad irritare la vita di Braccio; il Papa,
Martino V Colonna, lo fa scomunicare, su ausilio della sua consigliera, magra, nera,
rigida e ossuta.
Infine l’Aria, donna
soave, capace di donare la sua leggerezza anche agli animi più
appesantiti. 4 Giugno 1424, Gemelli
Bilancia ed Acquario accompagnano Braccio verso la totale sottigliezza, egli
abbandona il suo corpo per far levitare la sua anima verso il vento, racchiuso
in una trottola di veli, ed ancelle vestite di bianco.
“ Non vi è fine per chi affida all'aria i propri ideali”
Grazie Montone.
Grazie Rione Porta del Borgo Vecchio.