venerdì 28 giugno 2013

Il Giardino Dei Tarocchi.


Voglio approfittare della serata relax, per raccontarvi di un posto speciale.
Ancora non ho visto tutto il mondo, (e giuro prima o poi prenderò la mongolfiera e partirò all'avventura) ma sono quasi certa, che lui sia il miglior posto in assoluto.

Sdraiatevi. Chiudete gli occhi e… ah no aspettate non potete chiudere gli occhi dovete leggere! 
Fate questo sforzo perché ne varrà la pena. 
Vi porterò in un luogo in cui persino le foglie degli alberi sono magiche.
Non tutti sanno che nelle vicinanze di Capalbio, esattamente a Pescia fiorentina, si erge, su un colle un giardino speciale.

C’era una volta, una me più piccola, aveva nove anni circa. Un giorno con la sua classe andò in gita, non sapeva bene cosa l’aspettasse, sapeva solo che il posto dove sarebbero andati si chiamava Il Giardino dei Tarocchi. Una volta arrivata, e scesa dal pullman, si ritrovò di fronte un cancello gigante (  forse le sarà parso così grande perché lei era tanto piccola). Varcate le soglie, si ritrovò in un giardino, non uno di quelli curati nei minimi dettagli, no, uno di quelli in cui  gli alberi crescono come la natura comanda. 



Camminando per il sentiero di terra, talmente bianca da riflettere i raggi del sole negli occhi, quasi accecata, la piccola me, si trovò di fronte alla piazzetta principale del giardino, una piazza con tanto di fontana, ma non una qualunque; una bellissima fontana grande e rotonda, nella quale, l’acqua, veniva circondata da un lunghissimo serpente, le cui squame, erano mosaici blu e azzurri. Al centro della fontana una ruota girava, e ad ogni giro faceva fuoriuscire un getto potente d’acqua.
La piccola me, non sapeva più dove guardare, le mancava il fiato per lo stupore, perché insieme al serpente, c’era anche un drago di specchi verdi, e su, in alto, c’era una casa gigante a forma di donna; subito a destra un arco tutto colorato, con una grande aquila in cima; e vicino un albero i cui rami erano serpenti, e le cui radici erano virtù; e proprio sopra la fontana si ergeva maestoso un volto blu notte.  Insomma nulla in quel luogo era banale o noioso, tutto prendeva vita, grazie ai colori e alla luce riflessa dagli specchi. Tutto era intriso di magia e significati.

statua di Adamo ed Eva

La piccola me si ritroverà davanti a quello che da lì in poi resterà sempre una realtà surreale, scolpita nella piccola testolina come fosse un’ossessione positiva. Dopo quella giornata, quel luogo mi è rimasto davvero impresso nel cuore e nella mente, perché è semplicemente magico ( già l’ho detto?). Se avete figli fategli questo splendido regalo, portateli nel mondo in cui l’immaginazione diventa realtà.  E se invece non avete figli, fatevi questo regalo, immergetevi nella bellezza pura, nella natura incontaminata e respirate un po’ d’aria corretta con l’arte di Niki de Saint Phalle.

               

Sono cresciuta. Ben undici anni dopo, sono tornata in quello stesso giardino, e sono tornata bambina; e allo stesso tempo ho respirato qualcosa di nuovo: le statue, la casa, gli alberi, l’acqua delle fontane, erano uguali a come le ricordavo, ma erano ancor più speciali. In certi posti bisognerebbe andare quando si è piccoli per poi tornarci da grandi, per captare e recepire al meglio le storie che il luogo ha da raccontare; un po’ come quando si leggono certi libri, che bisogna leggerli più volte anche a distanza di anni per comprenderli a pieno.

                                                          





 Il Giardino dei Tarocchi è opera di una grande artista francese, la mia preferita insieme a Frida Kahlo, Niki de Saint Phalle, la cui arte è arte, gioco, vita, gioia, stelle, musica, amicizia, colore e amore. Tutte queste virtù e cose splendenti si riflettono, nel vero senso della parola, nei frammenti di specchi colorati che vanno a costituire la superficie delle sue statue, ma anche della sua casa situata anch'essa all'interno del parco. 

 I bambini ne rimangono estasiati e sbalorditi e gli adulti ne vengono rapiti. La cosa più bella, merito della madre che ha partorito questa magia, è che tutti ma proprio tutti siamo custodi di questo regno di colore e pace, perché ogni persona che vi è stata, porta con sé, almeno un frammento di specchio nel cuore. Ogni vetro ti sorride, ogni specchio è intriso di gioia e ogni ceramica ha da raccontarti una storia nuova. La natura intorno, abbraccia i pensieri, li raduna, li sprigiona per poi imprigionarli nuovamente, nelle superfici riflettenti, e tu, spettatore ignaro, guardandoci attraverso non potrai fare altro che leggerli come fossero un libro aperto.

 Il Giardino Mi fa sentire parte dei raggi di sole, che velocissimi rifrangono sulle mattonelle colorate;  d’improvviso riesce a trasformarmi nel pigmento del mio colore preferito. Non ci sono parole per esprimere la Gioia che ho nel cuore, ripensando a lui.





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