Ho scritto molto, su quanto è importante conoscere le
culture altrui, ma mi sono soffermata solo nel descrivere le mie esperienze
extra-italiche.
L’Italia, è uno stato, quindi un paese unitario; ma entro il
suo perimetro, possiamo distinguere numerose realtà, tutte diverse tra
loro. Ogni Regione, città, contrada ha
le sue tradizioni, e se c’è qualcosa di cui dobbiamo andare fieri, è che certe
tradizioni rimangono vive anche per secoli poiché, vengono tramandate di
generazione in generazione .
Sarebbe bello poter conoscere ogni piccola tradizione, che
va ad intrecciare la trama della cultura ITALIANA. Una cultura che
dobbiamo sempre difendere e coltivare per far si che ad ogni raccolto, si
vedano i suoi frutti dolci e maturi.
Per iniziare a conoscere il nostro paese, dovremmo iniziare
a conoscere le nostre origini.
Il mio sangue ( metaforicamente parlando) vanta un mix di
diverse realtà regionali, e proprio da queste ho deciso di far partire il mio
viaggio alla scoperta della storia di una famiglia. Una famiglia, non è altro
che l’intreccio, l’incontro di tante esistenze che si uniscono, per dar vita ai
rami folti di uno splendido albero.
Alla scoperta di ogni radice, di ogni singolo pezzo della
corteccia, di ogni ramo e di ogni germoglio.
Oggi mi sono addentrata tra i rami montanari, per essere più
precisi, rami di origini Trentine, Levico-Terme.
La mia cara Nonna, mi ha insegnato a fare lo strudel!
Lo strudel è un dolce diffuso nell’area settentrionale dell’Italia,
in particolare nel Veneto, nel Friuli Venezia Giulia e nel Trentino Alto
Adige. La storia di questo dolce è assai
antica, esso infatti ha origini nell’impero Bizantino, e si è poi diffuso nell’Impero
Austro-Ungarico con il nome di strudel ( dal tedesco> vortice) data la sua
forma.
Possiamo aggiungere che in Turchia, luogo che un tempo
faceva parte dell’Impero Bizantino, ancora
oggi, esiste un dolce molto simile al nostro strudel, chiamato Baklava.
Questo che indicherò qui sotto è uno dei tanti modi per fare
lo strudel, infatti, una caratteristica di questo dolce, è che può essere creato,
a seconda dei gusti, e delle usanze, con paste e con ripieni diversi.
Per prima cosa dobbiamo fare la pasta.
Ingredienti per 6 persone.
- 250 gr farina
- 1 uovo
- un cucchiaio di zucchero
- mezzo bicchiere d’acqua
- 100 gr di burro
- un pizzico di sale
- un cucchiaio di grappa
Come prima cosa dovremo far sciogliere il burro, stando
attenti che non si bruci. Nel frattempo possiamo disporre la farina sul nostro
piano di lavoro, a fontana, e nel mezzo mettere l’uovo, il sale e lo zucchero,
iniziando lentamente ad amalgamare questi primi ingredienti. Quando il burro si
sarà sciolto dovremo versarlo un po’ alla volta nel nostro impasto. Impastiamo
bene il tutto con le mani. Quando ci sembrerà liscio ed omogeneo dovremo,
sbattere sul tavolo il nostro impasto, come se fossimo delle vecchie lavandaie
che sbattono i panni sulle rocce dei fiumi ( cit. Nonna). L’impasto sarà pronto quando
risulterà elastico e liscio. Ora possiamo metterlo da parte, e lasciarlo
riposare vicino una fonte di calore per almeno un quarto d’ora.
In questo tempo, dobbiamo dedicarci alla preparazione del
ripieno.
Per il ripieno ci servono:
- 1 kg di mele
-50 gr di burro
- due cucchiai di biscotti tritati
- uvetta
-mandorle
- noci
-pinoli
-marmellata a vostra scelta
-buccia di limone
- un cucchiaio di zucchero
-cannella
Sbucciare e tagliare le mele a dadini. Aggiungere alle mele,
la buccia di limone grattugiata, la cannella e lo zucchero. Per le dosi della
cannella, siete voi, il vostro gusto a scegliere. Bisogna far riposare anche le
mele, in modo tale che s’insaporiscano.
Siamo pronti per stendere l’impasto. Procuratevi un telo da
cucina pulito su cui stenderete l’impasto con il mattarello. Quando l’impasto
sarà ben steso, potrete spennellare il burro su tutta la sua superficie.
Aggiungete le mele, l’uvetta, le mandorle, le noci e i
pinoli; qualche cucchiaio di marmellata
e i biscotti tritati che serviranno ad assorbire i liquidi che il calore farà
fuori uscire dalle mele.
Aggiunti tutti gli ingredienti del ripieno, che possono
essere variegati (una volta io ci ho aggiunto persino delle scagliette di
cioccolato), dovremo chiudere il tutto. Iniziamo piegando una prima parte dell’impasto
verso il ripieno, ora alziamo il nostro telo verso l’alto e spingiamolo verso
di noi, questo movimento, fa si che lo strudel, quasi si pieghi da solo.
Una
volta chiuso l’impasto, lo si mette su una teglia ricoperta di carta forno, lo
si spennella nuovamente di burro, e con le forbici andremo a fare dei
taglietti, lungo tutta la superficie del nostro dolce. Possiamo infornarlo a
180 gradi per i primi minuti e poi potremmo abbassare i gradi per far terminare
la cottura. I minuti variano da forno a forno. Quando sarà cotto e raffreddato, ricordatevi
di spolverare la vostra creazione con dello zucchero a velo.
Guten Appetit!
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