martedì 18 novembre 2014

Diario d'Incontri. Vernazza 28 Agosto 2014



Vernazza, la quarta delle cinque terre e
probabilmente anche la più bella. Un piccolo borgo racchiuso tra rocce grigionere che si tuffano nel mare, poche vie ma tutte colorate dalle bandiere e dai panni stesi su fili tirati da finestra a finestra.


Quando ci siamo presentate la prima volta, ero piccola, eppure i ricordi di quando avevo sette anni erano nitidi e coincidevano con ciò che mi ritrovavo a vedere. Pochi passi ed eccola là la sensazione strana che nasce dopo aver fatto coincidere perfettamente i tuoi ricordi di bambino con la realtà, come due tessere di un puzzle da tanti anni abbandonato.
Quando sei adulto e hai la consapevolezza che i ricordi di quando eri bambino non sempre combaciano con la realtà, e hai il coraggio di tornare in quei luoghi che ti hanno stupefatto, sai anche che puoi vivere una delusione, che puoi rovinare un bel ricordo.
Ma Vernazza è rimasta la stessa, sia nei ricordi della me di sette anni sia nei nuovi ricordi della me ventiduenne.
Vernazza è sempre lei e spero lo sia sempre.

Piccole palazzine ricoperte di un intonaco ormai invecchiato, chiazzate, scrostate eppure molto belle. La chiesetta che trionfa sul porticciolo e la piazzetta ricolma di ombrelloni. La gente è ovunque, nei vicoli si fa la fila per passare. Turisti giapponesi che godono la visuale di questa cittadella nascosta tra le colline, attraverso il display della macchinetta fotografica. Turiste nord europee troppo bianche per stare in costume.

Altri turisti e ancora turisti che mangiano e si accalcano bramosi di un tavolo con vista sul porticciolo, come dargli torto. Poi tra i vicoli, in un punto particolare, c'è solo roccia e un'apertura, un passaggio che porta sulla spiaggia lontana dalla folla. Una distesa di ciottoli incandescenti e levigati dal mare e dal vento. Vernazza è proprio speciale. Pare costruita su enormi scaglioni di cioccolata fondente.

Quando cammini tra i vicoli l'atmosfera pare sospesa, come se da un momento all'altro, girando l'angolo del tuo vicolo potessi trovare qualcosa, una porta nascosta, un luogo segreto o una scalinata infinita che porta sul belvedere.








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