Caro babbo natale,
arriverò subito al punto. Prometto quest’anno di fare la
brava e anche se non ci riuscirò tenterò di rimediare. Per questo mio impegno
dovresti premiarmi con:
- spazzolino da denti ( quelli con la batteria che muovono
le setole da soli) ne desidero uno da quando sono piccola, forse perché sono
stata attirata da quelle maledette pubblicità.
-una stufetta per la mia stanza che accenderò quando studio
perché ha iniziato a fare freddo ma mio padre ha i calori e non mi vuole far
accendere i termosifoni nonostante io abbia il naso gelato e la mani così
fredde che non riesco a scrivere gli appunti di latino.
- una borsa nuova della misura perfetta, che non sia gigante
o microscopica, la borsa di tutti i giorni. Una borsa quotidiana e elegante al
punto giusto, con tante tasche interne con le zip. Niente ghirigori strani ne pailettes
ne borchie ne perline. Solo stoffa o pelle o cuoio e basta.
- degli stivali da
abbinare a tutti i miei vestiti, così perfetti che stiano bene con tutto senza
che ogni giorno io debba stare davanti
allo specchio e all’armadio andando in iperventilazione da “ cazzo non ho le
scarpe per questo vestito bellissimo”.
-Una scorta annuale di biscottini da tè ( quelli mezzi
cioccolatosi e mezzi semplici) e lingue di gatto ( quelle con le gocce di cioccolato
e le mandorle).
- Un buono al mercatino dell’usato da sfoderare come una
spada scintillante quando in una passeggiata casuale troverò l’oggetto della
mia vita.
- tante ore libere per imparare a sferruzzare a maglia e all’uncinetto
dalla mia nonna.
- Un fine settimana completamente libero da ogni impegno e
ogni pensiero ansioso da passare rigorosamente nella cittadina in mezzo alle
colline davanti al fuoco con l’amore e le castagne.
- tutta la lista ( intera è non provare a fare il furbo) dei
libri di cui mi sono annotata il titolo e che non ho mai comprato.
- Se c’hai tempo portami pure un tartufo và. ( no il gelato,
ma quello che si grattugia sulla pasta).
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