mercoledì 3 dicembre 2014

Diari d'Incontri. 30 Agosto 2014. Nizza


Avete presente quando sulle montagne russe piano piano si sale e poi tutto d'un tratto si scende giù all'impazzata? La sensazione del viaggiatore che da Menton arriva a Nizza è la medesima della discesa delle montagne russe ( che tra le tante cose  che ho in mente mi sono chiesta ma perché si chiamano così? perché banalmente le hanno inventate in Russia o perché c'è un mistero onomastico dietro? Invece niente misteri dietro questo nome, la questione è tanto ordinaria quanto straordinaria: ordinaria perché effettivamente furono inventate in Russia, straordinaria perché furono volute dall'Imperatrice Caterina II, ovviamente con una versione tutta settecentesca, fatta di scivoli di ghiaccio a cui si poteva andare sino alla velocità di 70 km/h. chiudo l'inciso sulle montagne russe va).
Insomma niente, con questo inciso doveroso per la mia insana mente, mi sono giocata l'effetto sorpresa, che dalle spalle della città, salendo su una collina, ad un tratto ti trovi davanti un golfo gigante e una strada tutte curve che ti trasporta all'interno di esso: Nizza.

sono innamorata di Nice e del suo nome francese, perché mai dovremmo tradurre i nomi delle città? è tanto bello Nice, le dona proprio, meglio che Nizza, che la veste male, è come se una donna indossasse un abito della taglia sbagliata.
Nice è come una di quelle lampade per bambini che girano e proiettano immagini di animali colorati sui muri.
Nice è la figlia perfetta di due genitori di diverse etnie, ha preso solo le cose positive sia dall'uno che dall'altro.
C'è questa grande promenade che divide la spiaggia di ciottoli bianchi e il mare blu dalla città vecchia, la promenade des anglais, tutta puntellata di palme, e scorre per tutto il golfo come una collana intorno al collo sottile di una signorina.


Se dovessi chiudere gli occhi e pensare a Nice, sento l'odore del mare e quel senso di fastidio che ti da la polverina bianca dei ciottoli della spiaggia dopo che li hai toccati, e anche se è seccante continui a passarci le mani sopra perché in fondo in fondo non è poi così spiacevole. Poi ci sono i balconcini in ferro battuto, un grande classico francese ma che non stanca mai, poi le tende a strisce bianche e verdi o bianche e gialle. Piatti giganti di cozze che svolazzano nelle piazzetta della Nice antica. Poi il mercato con le saponette, i fiori e le spezie. Nice è piena di colori ed odori proprio come prometteva in precedenza la costa azzurra, non si è smentita.


Poi c'è quell'altra piazza, gigante, dove passa il tram, un connubio equilibrato fra modernità e antichità, con la fontana in marmo bianco e le istallazioni alte di uomini pensanti che di notte s'illuminano e cambiano colore ogni secondo. Poi c'è il tram che passa sull'erba e se ne va. E sulla destra una distesa, quadrata e nera, è una fontana che fa giochi d'acqua di luce e di vapore intrattiene tutti i bimbi più scatenati che escono di casa direttamente  col costume per scivolare sulla superficie liscia del pavimento riflettente. Una fontana particolare, ci puoi passeggiare sopra, stando attento ai getti d'acqua improvvisi che si alzano in aria come muri labirintici.
Nice che se lo leggi in francese è il nome di una città, ma se lo leggi in inglese capisci di che tipo di città stiamo parlando, un gioco linguistico per dire quanto è bella questa città.




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